Passa ai contenuti principali

Le funzioni

Sono molteplici i casi di promontori artificiali costruiti in ambiti urbani; i modi di costruzione e le finalità sono molteplici, e non sempre, anzi, raramente, le colline artificiali vengono innalzate con intenzione. Lo scorso anno è stato inaugurato a Manhattan un parco con vista sulla Statua della Libertà organizzato intorno di 4 colline artificiali appositamente costruite. 


Il parco "The Hills" di Governor Island



Scavando nella storia, troviamo svariati dossi "accidentali": Teufelsberg, detta anche "la montagna del diavolo", nell'area circostante Berlino, è una collina di 80 m di altezza nata da un accumulo di macerie del secondo conflitto mondiale sulle fondamenta di una scuola di addestramento militare voluta da Hitler. Divenuta poi stazione radio e luogo di spionaggio durante la Guerra Fredda, oggi è un luogo di attrazione per i giovani, pieno di insidie dovute allo stato di abbandono (tombini e tromba dell'ascensore aperti, assenza di parapetti). 


Teufelsberg



In epoca romana, nacque lungo le rive del Tevere il monte Testaccio, in latino Mons Testaceus, una collina artificiale di circa 36 m di altezza, vera e propria discarica specializzata di epoca romana. È infatti costituita da strati ordinatamente disposti di cocci provenienti da più di 53 milioni di anfore per la maggior parte olearie. I contenitori di terracotta, scaricati dal vicino porto fluviale sul Tevere, una volta svuotati dal contenuto, venduto sul mercato capitolino, venivano lì gettati. Il nome deriva dal termine latino testae, ossia "cocci". Il colle si trova tra le mura aureliane e la sponda sinistra del Tevere, nell'omonimo XX rione di Roma, Testaccio.



La disposizione dei cocci del monte


Nelle età del rame e del bronzo venivano innalzati dalle civiltà europee, come quella etrusca, dei tumuli a coprire le tombe. Detti cairn se fatti in pietra, costituivano necropoli verdi e dalle forme morbide, che sono giunte fino a noi.



La necropoli di Gamla Uppsala, in Svezia

Commenti

Post popolari in questo blog

Le narrazioni

In che contesto si può parlare di colline artificiali?  Se ne legge in articoli di architettura se un progetto di pianificazione ambientale prevede un parco che implichi un'alterazione del suolo. Se ne possono trovare anche informazioni in un articolo di quotidiano, o in un settimanale di cultura generale. Se si parla di tumuli, ne parleranno i libri di storia, se una collina di rifiuti gli articoli di cronaca.  Grandi attrazioni, quale il Teufelsberg di Berlino, possono essere segnalate in blog di viaggi.

Gli elementi, le forme e i materiali sostitutivi

Gli elementi che costituiscono le colline artificiali non sono troppo diversi da quelli che compongono le colline in natura; le colline, che per essere definite tali, devono essere alte al massimo 600 metri, possono formarsi per erosione delle montagne, per accumulo di detriti, per corrugamento della crosta terrestre, o per pressione del magma.  Quelle che vengono costruite dall'uomo somigliano maggiormente a quelle nate per accumulo di detriti:  "montagne" di terra, sassi, macerie, scarti, rifiuti accumulati per mezzo di escavatori;  dossi che il tempo, o l'uomo stesso, provvede a coprire di vegetazione.

I numeri

Normalmente una collina, per essere definita tale, deve avere un'altezza massima di 600 m s.l.m. Dentro Milano esiste una collina artificiale, il Monte Stella, formata con i detriti della Seconda Guerra Mondiale, la cui altezza è pari a 170 m. La già citata Teufelsberg a Berlino nasce da circa 75 milioni di metri cubi di macerie causate dal conflitto. 25 milioni sono stati utilizzati per costruire altri due promontori nei dintorni di Berlino.