Se penso alla letteratura associata alle colline artificiali penso automaticamente a Hobbiville, la Contea degli Hobbit frutto della mente dello scrittore J.R.R. Tolkien . Ne parla prima nel romanzo Lo Hobbit , pubblicato nel 1937. Un racconto nato per i propri figli e che, quasi inaspettatamente, scaturì un tale successo da spingere l'ideatore dell'universo fantastico di Arda a scriverne un seguito, molto più articolato e significativo, tanto da diventare un classico della letteratura del 1900: II Signore degli Anelli. In entrambi i capolavori, tutto ha inizio nell'idilliaca, pacifica contea, dove vivono dei piccoli uomini, gli Hobbit, appunto. Le loro case sono gallerie e stanze scavate all'interno di colline verdeggianti. Che i rilievi originari siano naturali o artificiali non ci è dato saperlo; di certo, le case finite sono un prodotto artificiale iconico. disegno della Contea Hobbit secondo l'immaginario di Tolkien