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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

Le colline artificiali in musica o poesia

Se è assai comune sentire nei versi parlare di colline, non lo è altrettanto per quanto riguarda la variante artificiale. L'artificiale, forse, non è particolarmente poetico. Tuttavia, Elizabeth Singer Rowe , poetessa inglese (1674- 1737) inserisce le parole artificial hills descrivendo in versi una lussuriosa natura ("Luxurious nature")   in una poesia della sua raccolta Poems on Several Occasions,  

Le colline artificiali nella letteratura narrativa

Se penso alla letteratura associata alle colline artificiali penso automaticamente a Hobbiville, la Contea degli Hobbit frutto della mente dello scrittore J.R.R. Tolkien .  Ne parla prima nel romanzo Lo Hobbit , pubblicato nel 1937. Un racconto nato per i propri figli e che, quasi inaspettatamente, scaturì un tale successo da spingere l'ideatore dell'universo fantastico di Arda a scriverne un seguito, molto più articolato e significativo, tanto da diventare un classico della letteratura del 1900: II Signore degli Anelli. In entrambi i capolavori, tutto ha inizio nell'idilliaca, pacifica contea, dove vivono dei piccoli uomini, gli Hobbit, appunto. Le loro case sono gallerie e stanze scavate all'interno di colline verdeggianti. Che i rilievi originari siano naturali o artificiali non ci è dato saperlo; di certo, le case finite sono un prodotto artificiale iconico.       disegno della Contea Hobbit secondo l'immaginario di Tolkien

Le narrazioni

In che contesto si può parlare di colline artificiali?  Se ne legge in articoli di architettura se un progetto di pianificazione ambientale prevede un parco che implichi un'alterazione del suolo. Se ne possono trovare anche informazioni in un articolo di quotidiano, o in un settimanale di cultura generale. Se si parla di tumuli, ne parleranno i libri di storia, se una collina di rifiuti gli articoli di cronaca.  Grandi attrazioni, quale il Teufelsberg di Berlino, possono essere segnalate in blog di viaggi.

Le funzioni

Sono molteplici i casi di promontori artificiali costruiti in ambiti urbani; i modi di costruzione e le finalità sono molteplici, e non sempre, anzi, raramente, le colline artificiali vengono innalzate con intenzione. Lo scorso anno è stato inaugurato a Manhattan un parco con vista sulla Statua della Libertà organizzato intorno di 4 colline artificiali appositamente costruite.  Il parco "The Hills" di Governor Island Scavando nella storia, troviamo svariati dossi "accidentali": Teufelsberg, detta anche "la montagna del diavolo", nell'area circostante Berlino, è una collina di 80 m di altezza nata da un accumulo di macerie del secondo conflitto mondiale sulle fondamenta di una scuola di addestramento militare voluta da Hitler. Divenuta poi stazione radio e luogo di spionaggio durante la Guerra Fredda, oggi è un luogo di attrazione per i giovani, pieno di insidie dovute allo stato di abbandono (tombini e tromba dell'ascensore aperti, a

Gli elementi, le forme e i materiali sostitutivi

Gli elementi che costituiscono le colline artificiali non sono troppo diversi da quelli che compongono le colline in natura; le colline, che per essere definite tali, devono essere alte al massimo 600 metri, possono formarsi per erosione delle montagne, per accumulo di detriti, per corrugamento della crosta terrestre, o per pressione del magma.  Quelle che vengono costruite dall'uomo somigliano maggiormente a quelle nate per accumulo di detriti:  "montagne" di terra, sassi, macerie, scarti, rifiuti accumulati per mezzo di escavatori;  dossi che il tempo, o l'uomo stesso, provvede a coprire di vegetazione.