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Le narrazioni

In che contesto si può parlare di colline artificiali?  Se ne legge in articoli di architettura se un progetto di pianificazione ambientale prevede un parco che implichi un'alterazione del suolo. Se ne possono trovare anche informazioni in un articolo di quotidiano, o in un settimanale di cultura generale. Se si parla di tumuli, ne parleranno i libri di storia, se una collina di rifiuti gli articoli di cronaca.  Grandi attrazioni, quale il Teufelsberg di Berlino, possono essere segnalate in blog di viaggi.

Gli elementi, le forme e i materiali sostitutivi

Gli elementi che costituiscono le colline artificiali non sono troppo diversi da quelli che compongono le colline in natura; le colline, che per essere definite tali, devono essere alte al massimo 600 metri, possono formarsi per erosione delle montagne, per accumulo di detriti, per corrugamento della crosta terrestre, o per pressione del magma.  Quelle che vengono costruite dall'uomo somigliano maggiormente a quelle nate per accumulo di detriti:  "montagne" di terra, sassi, macerie, scarti, rifiuti accumulati per mezzo di escavatori;  dossi che il tempo, o l'uomo stesso, provvede a coprire di vegetazione.

I numeri

Normalmente una collina, per essere definita tale, deve avere un'altezza massima di 600 m s.l.m. Dentro Milano esiste una collina artificiale, il Monte Stella, formata con i detriti della Seconda Guerra Mondiale, la cui altezza è pari a 170 m. La già citata Teufelsberg a Berlino nasce da circa 75 milioni di metri cubi di macerie causate dal conflitto. 25 milioni sono stati utilizzati per costruire altri due promontori nei dintorni di Berlino.